Calamaio in argento Carlo Sciolet 1801

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Calamaio in argento da centro, sbalzato e cesellato a mano, composto da piatto poggiante su quattro piedi a sfera, sul piano serie di colonnine collegate da catenelle, sul quale poggiano tre pezzi.

Il centrale, una scatola, contenitore per i pennini, in forma di urna romana con teste di leone e piedi ferini, sopra la quale è poggiato il campanello ad imitazione di un obelisco.

Ai lati due anfore con coperchio, una per l’inchiostro, l’altra per la polvere da asciugatura.

Manifattura romana, bollo pontificio, camerale n°142 del biennio 1799-1801

Orafo: Carlo Sciolet (1801-1830)

Epoca: 1801

Stato di conservazione: ottimo, commisurato all’epoca, restauri.

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Carlo Sciolet (Roma 1801-1830), maestro argentiere, figlio di maestro Stefano I e di Anna Maria Conti, nato a Roma nel 1758.

Nel 1794 alla morte del padre, assume di fatto la direzione della bottega di famiglia e nel 1797 comincia a pagare un acconto per la patente, ma in realtà si patenta soltanto il 12 Aprile 1801. Il 25 Aprile 1830 rinuncia alla patente.

Dall’inizio della sua attività, anche prima di essere patentato, e fino al 1810, continua ad usare il bollo del padre; è stato rilevato su una caffettiera decorata con un leggera incisione e con foglie lanceolate, insieme al camerale n° 140 (1795-1797) e su una lucernina con il camerale n° 144 (1805-1807).

Non conosciamo il bollo di questo maestro dal 1811 al 1814; quello assegnatogli nel 1815, o prima, è stato rilevato dalla placchetta che si conserva nell’Archivio di S. Eligio.

(cfr. Bulgari Costantino “Gemmari, orafi ed argentieri” vol. 1 pag. 385)

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